Punto di partenza dell’itinerario proposto è piazza del Principe, a pochi passi dalla stazione di Principe e quindi raggiungibile, oltre che in auto, con la ferrovia.
Il percorso, tutto a piedi, prevede una breve deviazione in via Fanti d’Italia alla volta della Stazione Marittima, per poi continuare in via Gramsci fino a piazza Caricamento; una variante è rappresentata dall’asse interno via Pré – via del Campo. A seguire, la visita dell’area espositiva del Porto Antico con rientro verso il centro lungo via del Molo.
Palazzo Doria Pamphili o del Principe
Costruito per volere di Andrea Doria, in origine si sviluppava dalla collina retrostante fino al mare con le sue fontane, giardini e logge ed era dotato di un imbarcadero privato.
La sistemazione odierna non rende giustizia all’edificio.
Nella facciata spicca l’elegante portale d’ingresso, opera di Silvio Cosini, che venne però disegnato da Perin del Vaga, cui l’ammiraglio Doria affidò tutta la decorazione della residenza. L’artista fiorentino ne ripagò ampiamente la fiducia, come testimoniano gli appartamenti di Andrea Doria: a partire dall’atrio, per proseguire con la loggia degli eroi e il salone della caduta dei Giganti, ambiente centrale di rappresentanza che custodisce il celebre ritratto di Andrea Doria in veste d’ammiraglio della flotta papale, a firma di Sebastiano del Piombo.
La galleria accoglie, invece, una serie di magnifici arazzi dedicati alla battaglia di Lepanto eseguiti a Bruxelles nel 1582-91. Nel prospetto sud porticato e avancorpi terrazzati fanno cornice al giardino all’italiana, articolato in una serie di terrazze sistemate alla fine del ‘500. Al centro del parco spicca la fontana del Nettuno, scolpita alla fine del ‘500 da Taddeo Carlone, mentre quella del Tritone si deve a Giovanni Angelo Montorsoli (1543).
Stazione Marittima
L’edificio, in stile eclettico, terminal dei grandi transatlantici, fu costruito per far fronte alla grande espansione dei traffici via mare; il restauro dei primi anni ’90 del Novecento gli ha restituito piena dignità e funzionalità.
Al suo interno, ripartito su tre livelli, merita attenzione la sala dogana, ornata da affreschi “turistici”.
Nel 2001, unitamente a ulteriori interventi di restauro, davanti all’ingresso principale è stata inaugurata una fontana con un’elica in bronzo del diametro di quattro metri e mezzo. Alle spalle della Stazione Marittima, il ponte dei Mille dal quale partivano un tempo i piroscafi carichi di emigranti diretti verso le Americhe.
Via Gramsci
A lungo interessata dai cantieri per la realizzazione della metropolitana, l’ex via Carlo Alberto – nome che si estendeva anche all’odierna via Adua – allinea palazzi quasi tutti ottocenteschi sul lato a monte.
S. Giovanni di Prè
Edificato nel 1180 – come ricorda la lapide alla base del bel campanile cuspidato – il complesso racchiude due luoghi di culto sovrapposti, sorti su una precedente chiesa dedicata al Santo Sepolcro: questa aveva accolto le presunte ceneri di san Giovanni Battista, in seguito trasferite in Cattedrale.
Fu di uso esclusivo dei Cavalieri Gerosolimitani, che vi accedevano direttamente dal primo piano loggiato della Commenda, già sede di un convento, elegantemente ristrutturato nel 1508 e oggi spazio espositivo.
La chiesa inferiore, ci si accede per un portale romanico aperto nel porticato sotto il fianco destro della chiesa, occupa uno spazio corrispondente alla sola navata centrale di quella superiore, suddiviso a sua volta in tre navi uguali voltate a crociera. La chiesa superiore è ripartita in tre navate da poderose colonne e arcate in pietra nuda. Conserva opere di Lorenzo De Ferrari, Bernardo Castello e Giulio Benso.
Via Prè
Con le sue bancarelle e le sue botteghe, permette, in alternativa a via Gramsci, di proseguire l’itinerario entrando nel cuore dell’abitato. Anche se il toponimo rivela la situazione di scarsa urbanizzazione di qell’area nei secoli XI-XII, non vi mancano alcune case medievali, che aggiungono ulteriore fascino alla sua atmosfera da suq mediterraneo.
Porta dei Vacca o di S.Fede
Accorpata a palazzi seicenteschi, è il varco occidentale della cinta muraria innalzata nel 1155 a difesa della città.
Il fornice è fiancheggiato da due poderose torri laterali a pianta a ferro di cavallo, collegate da un cammino di ronda con merlature e ornate, sul lato interno, da un protiro colonnato. Porta dei Vacca immette in via del Campo, resa famosa da una celebre canzone di Fabrizio De André.
Spiccano gli eleganti prospetti di alcune residenze nobiliari, quali il seicentesco palazzo Cellario e il palazzo di Antonio Doria Invrea, edificato nel 1540 e ornato, negli ordini superiori, di affreschi ormai sbiaditi. Ben leggibile è, invece, la lapide sulla colonna che ricorda Giulio Cesare Vacchero, accusato di congiura contro la patria e condannato a morte nel 1628. Più avanti, sulla destra, fa capolino torre Piccamiglio di fondazione medievale.
Piazza Fossatello
la cui formazione risale al 1158, venne sistemata nel 1540,contemporaneamente all’ampliamento del palazzo di Cipriano Pallavicino caratterizzato da una riuscita facciata manierista. I nomi dei quartieri della Darsena ricordano alcune colonie dell’allora Superba. Il complesso, inaugurato nel 1895, è in fase di riconversione che ha già visto l’insediamento nel quartiere Scio, della facoltà di Economia e Commercio. Bellissima la nuova passeggiata sul mare che parte da qui e arriva fino al Porto Antico.
Via di Sottoripa
la cui formazione risale al 1158, venne sistemata nel 1540,contemporaneamente all’ampliamento del palazzo di Cipriano Pallavicino caratterizzato da una riuscita facciata manierista. I nomi dei quartieri della Darsena ricordano alcune colonie dell’allora Superba. Il complesso, inaugurato nel 1895, è in fase di riconversione che ha già visto l’insediamento nel quartiere Scio, della facoltà di Economia e Commercio. Bellissima la nuova passeggiata sul mare che parte da qui e arriva fino al Porto Antico.
Palazzo S.Giorgio
La tradizione identifica la prigione in cui Marco Polo avrebbe raccontato il suo viaggio a Rustichello da Pisa proprio con l’edificio che allora era il palazzo della Dogana e oggi sede dell’Autorità portuale.
Al rifacimento del 1912, opera di Ludovico Pogliaghi, ha fatto seguito il minuzioso restauro del 1990, che ha restituito pieno splendore alla costruzione cinquecentesca. Nell’interno si segnala il maestoso salone delle Compere, dove si ammirano statue e dipinti di pregio.
Porto Antico
Il recupero del Porto Antico è dovuto a Renzo Piano.
I timori sul futuro dell’area, in seguito allo scarso successo dell’esposizione colombiana del 1992 si sono rivelati infondati, merito in particolare dell’Acquario, oggi principale attrazione del capoluogo ligure e terzo spazio espositivo più visitato d’Italia.
I suoi 6000 esemplari di 600 specie marine, 61 vasche e quasi 10000 mq di superficie espositiva lo collocano fra le strutture di questo genere più grandi d’Europa.
Da non perdere la Grande Nave Blu, dove a pesci e crostacei si affiancanorare varietà di rettili e piante provenienti dal Madagascar.
Destinata a ospitare felci tropicali è la grande sfera in vetro e metallo progettata da Renzo Piano e installata nel 2001 nella porzione di mare che fiancheggia l’acquario. Altra iniziativa di successo che qualifica la zona – oggi particolarmente vivace di ristoranti e negozi – è il cosiddetto Bigo, poderosa struttura metallica che sorregge un panoramico ascensore rotante.
Uffici ed esercizi commerciali occupano le quattro palazzine del Porto Franco, già parte di un complesso edificato nel 1595, e il quartiere Millo che accoglie anche il Museo nazionale dell’Antartide; dotato di moderni supporti multimediali, questo spazio espositivo illustra l’attività di ricerca nella base di Baia Terra Nova, unica stazione italiana nel continente antartico.
E’ sistemato all’interno dei magazzini del Cotone, insieme a un moderno cinema multisala e alla Città dei Bambini, il terzo polo espositivo dell’ex Porto Antico: il Padiglione del Mare e della Navigazione.
Contiene oggetti d’epoca e ricostruzioni volte a ricreare la vita di bordo delle città marinare.
Nello spazio dedicato ai grandi navigatori si segnala l’ampolla con le ceneri di Cristoforo Colombo, rinvenuta nel 1877 a Santo Domingo.
Porta del Molo
Si chiama anche porta Siberia il poderoso baluardo, compreso nella cinta muraria cinquecentesca. Importantissimo caposaldo dell’area portuale, fu luogo di riscossione dei dazi doganali. Al suo interno è stato aperto nel 2001 il Museo Emanuele Luzzati dedicato alle realizzazioni del grade scenografo italiano.
Via del Molo
Oltrepassando porta del Molo, ci si immette in questa strada dell’omonimo quartiere che ospitò le attività artigiane legate ai cantieri del porto. Curioso trovare, a Genova, una chiesa dedicata a S. Marco, patrono di Venezia: edificata nel 1173, presenta sul fianco sinistro una lapide con bassorilievo del leone di S. Marco, proveniente dal bottino del saccheggio di Pola. Sul lato opposto della via, il cinquecentesco palazzo del Magazzino del Grano conserva un bel portale a bozze rustiche.
Il grande Porto di Genova
E’ il primo d’Italia e divide con quello di Marsiglia il primato nel Mediterraneo. Comprende 19 km di dighe foranee e 28 di banchine, estendendosi con il terminal contenitori fino a Voltri. Di notevole interesse ne è la visita in battello con partenza dall’acquario.